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Sette giorni - newsletter di Confindustria del 19 maggio 2023

Aggiornamento: 6 giu 2023



I temi della settimana


ECONOMIA, BONOMI: INTERVENIRE SU INVESTIMENTI E DOMANDA. TAGLIO DEL CUNEO STRUTTURALE E PNRR PER CREARE PIL “In­ter­ve­ni­re su­gli in­ve­sti­men­ti per spin­ge­re la cre­sci­ta e dare una spin­ta alla do­man­da, con il ta­glio del cu­neo fi­sca­le per i red­di­ti sot­to i 35­mi­la euro, che stan­no sof­fren­do di più. Su que­sti ar­go­men­ti il Pre­si­den­te di Con­fin­du­stria Car­lo Bo­no­mi è in­ter­ve­nu­to al­l'as­sem­blea de­gli in­du­stria­li di Ma­ce­ra­ta e nel­l'in­ter­vi­sta a Me­tro­po­lis, su Re­pub­bli­ca.it, dove ha par­la­to an­che di la­vo­ro, sa­la­ri, ri­man­dan­do al mit­ten­te le af­fer­ma­zio­ni se­con­do cui sa­reb­be­ro gli ex­tra pro­fit­ti del­le im­pre­se a ral­len­ta­re il calo del­l'in­fla­zio­ne: “ba­sta slo­gan sen­za con­te­nu­ti”.


Per rag­giun­ge­re gli obiet­ti­vi green eu­ro­pei gli in­ve­sti­men­ti sono in­gen­ti: 3.500 mi­liar­di in Eu­ro­pa, 650 in Ita­lia. “In Ita­lia il Pnrr met­te a di­spo­si­zio­ne 60-70 mi­liar­di, vuol dire che il re­sto de­vo­no tro­var­lo fa­mi­glie e im­pre­se. La Ue ci spin­ge a far­li, an­che se poi quan­do fis­sa le re­go­le del nuo­vo Pat­to di sta­bi­li­tà que­sti in­ve­sti­men­ti sono fuo­ri”. Se­con­do il pre­si­den­te di Con­fin­du­stria si po­treb­be usa­re il Mes come stru­men­to di po­li­ti­ca in­du­stria­le, per in­ve­sti­re nel­le tran­si­zio­ni: “cer­chia­mo di spin­ge­re in que­sta di­re­zio­ne, non pos­sia­mo fare sem­pre ciò che vuo­le la Ger­ma­nia”. Obiet­ti­vo è la cre­sci­ta, an­che per il Pnrr: Bo­no­mi ha ri­ba­di­to che i fon­di del Pia­no di ri­pre­sa e re­si­lien­za de­vo­no crea­re Pil po­ten­zia­le. Il Pre­si­den­te di Con­fin­du­stria ha par­la­to an­che del de­cre­to la­vo­ro: “è l'i­ni­zio di un per­cor­so, sul ta­glio al cu­neo la gran­de sfi­da sarà la leg­ge di bi­lan­cio per ve­de­re se sarà strut­tu­ra­le. Si do­vreb­be ri­con­fi­gu­ra­re del 4-5% la spe­sa pub­bli­ca, met­tia­mo a di­spo­si­zio­ne i 14 mi­liar­di di tax ex­pen­di­tu­re, ma tut­ti sul cu­neo e sul­le po­li­ti­che at­ti­ve del la­vo­ro bi­so­gna agi­re, a par­ti­re dal­la for­ma­zio­ne: i cen­tri pub­bli­ci non fun­zio­na­no, la stra­da è un si­ste­ma pub­bli­co-pri­va­to. Ser­ve una po­li­ti­ca vera di for­ma­zio­ne: il vero ar­ti­co­lo 18 oggi sono le com­pe­ten­ze, que­sta è la ga­ran­zia per i la­vo­ra­to­ri. E an­che per gli im­pren­di­to­ri: con quel­lo che ac­ca­de nel mon­do sia­mo co­stret­ti a for­mar­ci co­stan­te­men­te”. BRUGNOLI AGLI STADI GENERALI DELL’ORIENTAMENTO: UNA IMPRESA SU DUE NON TROVA LE COMPETENZE. POTENZIARE GLI ITS "In Ita­lia ci sono tre mi­lio­ni di Neet, ra­gaz­zi che non stu­dia­no e non la­vo­ra­no, un ab­ban­do­no sco­la­sti­co sta­bil­men­te a dop­pia ci­fra, con pic­chi dram­ma­ti­ci al Sud, un tas­so di di­soc­cu­pa­zio­ne gio­va­ni­le tra i peg­gio­ri a li­vel­lo in­ter­na­zio­na­le. Si­gni­fi­ca che in Ita­lia un pro­ble­ma c'è: go­ver­ni e po­li­ti­ca, in que­sti anni, han­no per­so di vi­sta i gio­va­ni. E la scuo­la è sem­pre al cen­tro dei pro­gram­mi elet­to­ra­li per poi es­se­re di­men­ti­ca­ta". Così il Vice Pre­si­den­te Gio­van­ni Bru­gno­li in­ter­ve­nen­do agli Sta­di Ge­ne­ra­li del­l'O­rien­ta­men­to, che han­no vi­sto la par­te­ci­pa­zio­ne di 4 mila gli stu­den­ti per ascol­ta­re le te­sti­mo­nian­ze e i con­si­gli per sce­glie­re i per­cor­si di stu­dio che of­fro­no le mag­gio­ri op­por­tu­ni­tà di oc­cu­pa­bi­li­tà. "Ab­bia­mo un mi­smat­ch dram­ma­ti­co. Con un tas­so di di­soc­cu­pa­zio­ne gio­va­ni­le sta­bi­le ol­tre il 20% e mi­lio­ni di Neet, una im­pre­sa su due non tro­va com­pe­ten­ze ade­gua­te. Ep­pu­re gli Its Aca­de­my sfio­ra­no il 90% di pla­ce­ment. L'I­ta­lia deve quin­di far de­col­la­re quel­la se­con­da gam­ba pro­fes­sio­na­liz­zan­te", ha sot­to­li­nea­to Bru­gno­li. Tra i par­te­ci­pan­ti alla gior­na­ta an­che la DG Fran­ce­sca Ma­riot­ti, i Mi­ni­stri Cal­de­ro­ne e Val­di­ta­ra, la pre­si­den­te In­di­re Grie­co, il Vice Se­gre­ta­rio ge­ne­ra­le Union­ca­me­re Ga­gliar­di, il Vice Pre­si­den­te Unin­du­stria Biaz­zo, il pre­si­den­te di Fe­der­mec­ca­ni­ca Vi­sen­tin. Tra le te­sti­mo­nian­ze quel­le di Bru­nel­lo Cu­ci­nel­li, del­lo scul­to­re Jago, del­l'al­le­na­to­re del Fro­si­no­ne Cal­cio Fa­bio Gros­so e del Pre­si­den­te Set­to­re Tec­ni­co FIGC De­me­trio Al­ber­ti­ni, che ha pre­mia­to la Na­zio­na­le Ita­lia­na de­gli ITS. Unin­du­stria, Fe­der­mec­ca­ni­ca, Luiss, l'I­TS mec­ca­tro­ni­co del La­zio e l'Ac­ca­de­mia di Bel­le Arti di Fro­si­no­ne sono Part­ner del­l'i­ni­zia­ti­va, rea­liz­za­ta con il so­ste­gno di In­te­sa San­pao­lo e Uma­na, in col­la­bo­ra­zio­ne con il Mu­seo del Ri­spar­mio, con il con­tri­bu­to di Fon­da­zio­ne Brac­co, Fon­da­zio­ne Mai, R-Sto­re, l'As­so­cia­zio­ne Spor­ti­va Luiss e l'U­ni­ver­si­tà di Cas­si­no e del La­zio Me­ri­dio­na­le, in­sie­me a Co­tral, as­so­cia­to Agens, in qua­li­tà di Mo­bi­li­ty Part­ner. La gior­na­ta de­gli Sta­di Ge­ne­ra­li del­l'O­rien­ta­men­to gode del Pa­tro­ci­nio di FGIC, In­di­re e Union­ca­me­re. MARIOTTI IN AUDIZIONE SUL REGOLAMENTO UE SUGLI IMBALLAGGI: RIVEDERE LA PROPOSTA, VANIFICA SFORZI SUL RICICLO E PENALIZZA IMPRESE VIRTUOSE "La proposta di Regolamento della Commissione europea sugli imballaggi, che favorisce il riuso rispetto al riciclo, va rivista perché impone un modello svantaggioso per l'igiene alimentare e l'ambiente, e vanifica gli investimenti italiani su riciclo e bioplastiche compostabili, dove è all'avanguardia. La Commissione dovrebbe lasciare liberi gli stati di seguire i loro modelli nazionali di trattamento degli imballaggi, fissando solo gli obiettivi finali". E' la posizione espressa in audizione davanti alle Commissioni Ambiente ed Attività produttive della Camera dal Direttore Generale, Francesca Mariotti. "La scelta di adottare lo strumento giuridico del Regolamento -direttamente vincolante- in luogo di una Direttiva e di favorire il riuso a scapito del riciclo" rappresenta "un ingiustificato cambio di rotta da parte della Commissione, che fino ad oggi non ha mai imposto agli Stati membri un'unica soluzione per perseguire gli scopi di carattere ambientale prefissati dal legislatore Ue". Confindustria sostiene che il riutilizzo degli imballaggi riduca il livello di igiene degli alimenti, faccia consumare più acqua ed energia per il lavaggio e porti a maggiori sprechi di alimenti. Puntare sul riuso degli imballaggi col sistema di deposito cauzionale (Drs), rischia di "vanificare gli sforzi e gli investimenti compiuti dai settori industriali e dai Paesi più virtuosi che hanno condotto ad oggi al raggiungimento e al superamento degli obiettivi europei di riciclo degli imballaggi". Secondo il DG Mariotti "il Regolamento non dovrebbe né promuovere, né obbligare, gli Stati Membri ad adottare un modello unico come il deposito cauzionale, ma dovrebbe piuttosto consentire che vi sia un'articolazione di differenti sistemi nazionali".

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