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Sette giorni - newsletter di Confindustria del 28 luglio 2023


I temi della settimana

COESIONE, BONOMI: SPINGERE SUGLI INVESTIMENTI PUBBLICI, MEDITERRANEO CENTRALE

"Le ri­sor­se ci sono, si può ri­con­fi­gu­ra­re la spe­sa pub­bli­ca, che è sui 1100 mi­liar­di”. Poi c'è l'oc­ca­sio­ne del Pnrr per ri­lan­cia­re gli in­ve­sti­men­ti pub­bli­ci, “che sono crol­la­ti in que­sti anni” e che de­vo­no fare da leva a quel­li pri­va­ti. A sot­to­li­near­lo è sta­to ieri il Pre­si­den­te di Con­fin­du­stria, Car­lo Bo­no­mi, a Usti­ca, du­ran­te il con­ve­gno su "Il Me­di­ter­ra­neo alla sfi­da del­le tran­si­zio­ni", or­ga­niz­za­to da Con­fin­du­stria Si­ci­lia. Bo­no­mi ha ri­cor­da­to come il Me­di­ter­ra­neo rap­pre­sen­ti un ele­men­to cen­tra­le del­l'e­co­no­mia. “L'in­du­stria ita­lia­na ha di­mo­stra­to di es­se­re for­te, dopo le cri­si del 2008, 2010 e 2011 si è pa­tri­mo­nia­liz­za­ta, ha in­ve­sti­to in ri­cer­ca e in­no­va­zio­ne, è an­da­ta sui mer­ca­ti in­ter­na­zio­na­li. Da qui na­sce il gran­de rim­bal­zo dopo la pan­de­mia”. Ma l'e­co­no­mia sta ral­len­tan­do. “Se in­ter­ve­nia­mo su­bi­to, fa­cen­do le cose che van­no fat­te, con­ti­nue­re­mo a cre­sce­re. Se non fac­cia­mo i com­pi­ti a casa met­tia­mo a ri­schio la cre­sci­ta». Per Bo­no­mi oc­cor­re in­ter­ve­ni­re sul­le fa­mi­glie sot­to i 35­mi­la euro, con un ­ta­glio al cu­neo fi­sca­le da 16 mi­liar­di, per met­te­re in ta­sca alle per­so­ne 1200 euro al­l'an­no in modo strut­tu­ra­le”. E sul Pnrr ha det­to: “era sba­glia­to alla na­sci­ta, di­ven­ta dif­fi­ci­le ac­cu­sa­re que­sto go­ver­no. Se­con­do il Pre­si­den­te di Con­fin­du­stria le ri­sor­se inu­ti­liz­za­te do­vreb­be­ro es­se­re de­sti­na­te alle im­pre­se come cre­di­ti di im­po­sta, per spin­ge­re gli in­ve­sti­men­ti, pe­na­liz­za­ti dai tas­si alti. Il 40% dei fon­di del Pnrr as­se­gna­ti al Mez­zo­gior­no è una bat­ta­glia di Con­fin­du­stria, il Sud è fon­da­men­ta­le per il pae­se, è una gran­de ri­sor­sa e op­por­tu­ni­tà. Il Mez­zo­gior­no è la più gran­de in­fra­strut­tu­ra na­tu­ra­le del­l'I­ta­lia, gio­ca un ruo­lo geo­po­li­ti­co im­por­tan­te. Men­tre sul­l’e­mer­gen­za cal­do Bo­no­mi ha sot­to­li­nea­to: “Ab­bia­mo su­bi­to dato la no­stra di­spo­ni­bi­li­tà ad in­con­trarci con go­ver­no e sin­da­ca­ti, il tema va af­fron­ta­to con se­rie­tà, la sa­lu­te dei la­vo­ra­to­ri è un bene pri­ma­rio".

EXPORT, BELTRAME: BENE MISSIONE DELLA PREMIER IN USA. DARE IMPULSO ALLE RELAZIONI TRANSATLANTICHE

Oc­cor­re dare im­pul­so alle re­la­zio­ni tran­sa­tlan­ti­che. Per quan­to ri­guar­da l'ex­port, gli Usa sono il no­stro se­con­do Pae­se, dopo la Ger­ma­nia, e il pri­mo se si con­si­de­ra­no solo i Pae­si ex­tra Ue. In que­sto con­te­sto, la mis­sio­ne del Pre­si­den­te del Con­si­glio è mol­to im­por­tan­te”, così Bar­ba­ra Bel­tra­me, Vice Pre­si­den­te per l'In­ter­na­zio­na­liz­za­zio­ne al So­le24O­re che, poco più di un mese fa, era a Wa­shing­ton per l’a­per­tu­ra del­la sede ame­ri­ca­na di Con­fin­du­stria e per l'i­nau­gu­ra­zio­ne di una mo­stra sul Co­di­ce Atlan­ti­co di Leo­nar­do da Vin­ci or­ga­niz­za­ta dal­l'As­so­cia­zio­ne. La Bel­tra­me ha spie­ga­to come fos­se ne­ces­sa­rio apri­re una sede di Con­fin­du­stria ne­gli Usa, per so­ste­ne­re le im­pre­se e fare da pon­te con le isti­tu­zio­ni e le real­tà im­pren­di­to­ria­li ame­ri­ca­ne. "L'a­per­tu­ra dei no­stri uf­fi­ci ne­gli Sta­ti Uni­ti è uno stru­men­to di di­plo­ma­zia eco­no­mi­ca e la scel­ta non po­te­va che ri­ca­de­re su Wa­shing­ton, sede del­la Ban­ca mon­dia­le, del FMI, del­la Ca­me­ra di Com­mer­cio ame­ri­ca­na e di al­tre gran­di isti­tu­zio­ni in­ter­na­zio­na­li. Da Usa e Cina è ar­ri­va­ta una sfi­da di com­pe­ti­ti­vi­tà: la Cina pun­ta ad au­men­ta­re la sua ca­pa­ci­tà tec­no­lo­gi­ca, gli Usa ad ave­re au­to­no­mia su al­cu­ni set­to­ri stra­te­gi­ci, met­ten­do am­be­due sul ta­vo­lo mol­te ri­sor­se. Le im­pre­se ita­lia­ne de­vo­no es­se­re sem­pre più in­ter­na­zio­na­li, ma una sfi­da del ge­ne­re non può che es­se­re gio­ca­ta tra con­ti­nen­ti. Per que­sto – ha pro­se­gui­to la vi­ce­pre­si­den­te -, dal­l'Ue ci aspet­tia­mo un im­pe­gno sul­la po­li­ti­ca in­du­stria­le, in pri­mis sul­le tran­si­zio­ni green e di­gi­ta­le. L'in­du­stria deve es­se­re al cen­tro del­la stra­te­gia eu­ro­pea. È fon­da­men­ta­le che le no­stre im­pre­se guar­di­no sem­pre di più ai mer­ca­ti este­ri. Nel 2022, vi­sto che la do­man­da glo­ba­le si è ri­dot­ta, ab­bia­mo rag­giun­to il re­cord di ol­tre 600­mi­la euro di espor­ta­zio­ni, con­qui­stan­do quo­te di mer­ca­to ri­spet­to a no­stri com­pe­ti­tor come Fran­cia e Ger­ma­nia, Ma il no­stro "bel­lo e ben fat­to" può cre­sce­re ul­te­rior­men­te con un po­ten­zia­le di qua­si 100mld, di cui 22,6mld di ex­port ag­giun­ti­vo ne­gli Usa. Il no­stro im­pe­gno come Con­fin­du­stria è di aiu­ta­re le im­pre­se, in par­ti­co­la­re le PMI, a crea­re re­la­zio­ni e op­por­tu­ni­tà di svi­lup­po".


DE SANTIS AL SOLE24ORE: RAFFORZARE IL CREDITO D’IMPOSTA IN RICERCA E SVILUPPO PER INVESTIRE DI PIÙ

"L'in­du­stria è la so­lu­zio­ne per rag­giun­ge­re i tar­get am­bi­zio­si di Pnrr e tran­si­zio­ni green e di­gi­ta­le. Da que­sta ar­ri­va­no le in­no­va­zio­ni tec­no­lo­gi­che che ci fa­ran­no rag­giun­ge­re gli obiet­ti­vi e ci per­met­te­ran­no di es­se­re sem­pre più com­pe­ti­ti­vi”, ha af­fer­ma­to al So­le24O­re Fran­ce­sco De San­tis, Vice Pre­si­den­te Con­fin­du­stria per Ri­cer­ca e Svi­lup­po. “Se vo­glia­mo vin­ce­re que­sta par­ti­ta, dob­bia­mo pre­si­dia­re le aree te­ma­ti­che prio­ri­ta­rie, par­te­ci­pa­re allo svi­lup­po del­le tec­no­lo­gie, de­te­ner­ne il know how, ave­re pro­dot­ti e ser­vi­zi ve­ra­men­te com­pe­ti­ti­vi. Per que­sto è ne­ces­sa­rio raf­for­za­re gli stru­men­ti fi­sca­li per gli in­ve­sti­men­ti in ri­cer­ca e svi­lup­po”. “Le azien­de sono pron­te a fare la pro­pria par­te, e lo han­no di­mo­stra­to au­men­tan­do gli in­ve­sti­men­ti in R&S&I. Dal 2010 al 2020 la per­cen­tua­le de­gli in­ve­sti­men­ti del­le im­pre­se pri­va­te è pas­sa­ta dal­lo 0,6% del Pil allo 0,93. Un im­pe­gno – ha sot­to­li­nea­to De San­tis, ci­tan­do i dati Ocse e Istat - che i dati pre­li­mi­na­ri con­fer­ma­no an­che per il 2021, con un +5,2 sul 2020, e per il 2022, con un +3,9 sul 2021. Que­sta cre­sci­ta si è tra­dot­ta in un au­men­to di pro­dut­ti­vi­tà del­le im­pre­se, con una mag­gio­re ca­pa­ci­tà di pro­dur­re va­lo­re ag­giun­to, oc­cu­pa­zio­ne, di es­se­re più com­pe­ti­ti­vi a li­vel­lo glo­ba­le”. Sul­la cor­re­la­zio­ne tra la spin­ta agli in­ve­sti­men­ti del­le im­pre­se e la pre­sen­za di stru­men­ti di in­cen­ti­va­zio­ne, De Santis ha detto: “gli in­ve­sti­men­ti sono cre­sciu­ti in cor­ri­spon­den­za del­l'in­tro­du­zio­ne o del raf­for­za­men­to di cre­di­to di im­po­sta in R&S e Pa­tent box”. Per il Vice Presidente è im­por­tan­te, dun­que, “ac­ce­le­ra­re di nuo­vo que­sto pro­ces­so a so­ste­gno de­gli in­ve­sti­men­ti e raf­for­za­re il cre­di­to di im­po­sta: dal 1/​​​​​​​​​1/​​​​​​​​​24 l'a­li­quo­ta do­vreb­be es­se­re in­nal­za­ta dal 10 al 20%”. Inol­tre, è cru­cia­le che ven­ga reso ope­ra­ti­vo il mec­ca­ni­smo del­la cer­ti­fi­ca­zio­ne del­le at­ti­vi­tà di ri­cer­ca, svi­lup­po, in­no­va­zio­ne. “La leg­ge c'è da ago­sto 2022 – ha sot­to­li­nea­to De Santis - ma man­ca­no an­co­ra il De­cre­to at­tua­ti­vo e le li­nee gui­da".

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