Circ. 59/25 - Protocollo quadro per l'adozione delle misure di contenimento dei rischi lavorativi legati alle emergenze climatiche negli ambienti di lavoro.
- Confindustria L'Aquila

- 9 lug
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Informiamo le Aziende Associate che il 2 luglio scorso, Confindustria e le altre rappresentanze datoriali comparativamente più rappresentative hanno condiviso con i sindacati e sottoscritto il Protocollo quadro per l’adozione delle misure di contenimento dei rischi lavorativi legate alle emergenze climatiche negli ambienti di lavoro.
Il documento non intende derogare alle indicazioni di legge (in particolare, l’obbligo di valutazione dei rischi previsto dal Dlgs 81/2008) per cui – a differenza del protocollo Covid che si collocava al di fuori della valutazione dei rischi nella diversa logica precauzionale - non indica alcuna misura prevenzionale, la cui declinazione è rimessa alla categoria, al territorio o all’azienda secondo il principio di sussidiarietà ed al fine di valorizzare le specificità del tipo di emergenza e delle peculiari esigenze aziendali o settoriali.
In questa ipotesi quindi si resta nell'ambito della valutazione dei rischi, senza aggiungere alcun vincolo per l'impresa, con lo scopo di coniugare la prosecuzione delle attività produttive con la garanzia di condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti di lavoro e delle modalità lavorative.
Allo stesso tempo il Protocollo si propone di diventare un punto di riferimento per gli eventuali provvedimenti adottati dalle amministrazioni locali.
Inoltre è importante sottolineare che il Protocollo quadro per le emergenze climatiche costituisce la base per la concessione di tutti i necessari interventi di tutela, a partire da quelli legati all’ampio ed automatico ricorso agli ammortizzatori sociali in tutte le ipotesi di sospensione o riduzione dell’orario di lavoro (anche in caso di lavoro stagionale):
per la concessione della CIG (in prospettiva, esso verrà equiparato alle Ordinanze) ne semplifica la procedura rispetto al cd “evento meteo”;
apre la strada alla tutela per eventuali ritardi nella consegna dell’opera (a partire dall’ipotesi di esecuzione di opere pubbliche);
costituisce la base per il superamento di provvedimenti limitativi delle decisioni delle parti di ridistribuire l’orario di lavoro.
Trasmettiamo in allegato il Protocollo siglato e una nota di approfondimento predisposta da Confindustria.



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