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Sette giorni - newsletter di Confindustria del 23 giugno 2023




I temi della settimana BONOMI: LEONARDO MIGLIOR AMBASCIATORE DELL'INDUSTRIA, FARE IMPRESA È CULTURA “Fare impresa è cultura. Non possiamo creare relazioni economiche senza far sapere chi siamo, chi rappresentiamo, senza farci conoscere. La cultura è essenziale per creare le condizioni ottimali per le relazioni economiche. È importante rafforzare il legame tra Italia e Usa, un legame che è già storico, creare un ponte tra le imprese italiane e il mercato americano”. Così il Presidente Carlo Bonomi nel corso della conferenza stampa di presentazione di "Imagining the future. Leonardo da Vinci: In The Mind Of An Italian Genius", la mostra monografica - la prima negli Stati Uniti - di Leonardo che Confindustria ha portato negli Usa. Una selezione di 12 fogli, tra i 1119 che compongono il Codice Atlantico, in cui ricorrono i temi attinenti all’industria, come l’ingegneria, l’idraulica, il volo, la meccanica. Un progetto sostenuto da sette partner: Intesa Sanpaolo, ITA Airways, 24 Ore Cultura, Dolce e Gabbana, Dompé, Pirelli e Trenitalia e la curatela del direttore della Pinacoteca Ambrosiana, monsignor Alberto Rocca. “Gli Stati Uniti”, ha sottolineato Bonomi, “hanno una grande rilevanza economica e strategica: sono il primo mercato extraeuropeo per le nostre esportazioni, che lo scorso anno hanno superato il record dei 600 miliardi, e il secondo in assoluto, dopo la Germania”. L’inaugurazione dell’esposizione dedicata a Leonardo e l’apertura della nuova sede di Confindustria a Washington, parte integrante del progetto “Confindustria nel mondo”, sono “un'operazione paese, uno strumento di diplomazia economica. Vogliamo comunicare che l'industria non è solo business e, attraverso la cultura, riusciamo a creare ponti, sia a livello sociale che economico”. CONFINDUSTRIA APRE LA SEDE A WASHINGTON DC. BONOMI: PRESENZA NEGLI STATI UNITI STRATEGICA E’ sta­ta inau­gu­ra­ta a Wa­shing­ton, a pochi pas­si dal­la Casa Bian­ca, alla pre­sen­za del­l'Am­ba­scia­tri­ce Ma­rian­ge­la Zap­pia, la sede di via­le del­l'A­stro­no­mia ne­gli Usa che dà seguito al pro­get­to 'Con­fin­du­stria nel mon­do', vo­lu­to dal Pre­si­den­te Car­lo Bo­no­mi con l'o­biet­ti­vo di esten­de­re la rap­pre­sen­tan­za im­pren­di­to­ria­le ita­lia­na ol­tre i con­fi­ni na­zio­na­li. Con­fin­du­stria ha pun­ta­to su un pre­si­dio "stra­te­gi­co" ne­gli Sta­ti Uni­ti, che nel ma­ni­fat­tu­rie­ro rap­pre­sen­ta­no – se­con­do i dati cen­tro stu­di di Con­fin­du­stria - "il pri­mo mer­ca­to di sboc­co ex­tra-eu­ro­peo del­le mer­ci ita­lia­ne e il se­con­do in as­so­lu­to, dopo la Ger­ma­nia. Nel 2022 l’export verso gli USA ha su­pe­ra­to an­che le espor­ta­zio­ni ita­lia­ne in Fran­cia, con ol­tre 60 mi­liar­di di euro di pro­dot­ti ita­lia­ni al­l'an­no, qua­si l'11% del­l'ex­port ita­lia­no nel mon­do". Stra­te­gi­ca an­che la scel­ta dei tem­pi: "en­triamo in par­ti­ta in un mo­men­to cru­cia­le" - ha detto Bonomi - perché nel 2024 si ter­ran­no le ele­zio­ni po­li­ti­che ne­gli Usa e il rin­no­vo de­gli or­ga­ni del­la Ue, con l'I­ta­lia che po­trà "'ri­ve­sti­re un ruo­lo determinante nel con­net­te­re le due nuo­ve lea­der­ship tran­sa­tlan­ti­che. Con­fin­du­stria in­ten­de con­tri­bui­re at­ti­va­men­te a que­sto processo in­stau­ran­do for­ti re­la­zio­ni sul cam­po con l'e­sta­blish­ment po­li­ti­co, eco­no­mi­co e in­du­stria­le sta­tu­ni­ten­se" - ha aggiunto il Presidente. "Con quello che sta suc­ce­den­do a li­vel­lo geo­stra­te­gi­co e la conseguente ri­con­fi­gu­ra­zio­ne del­le ca­te­ne del va­lo­re ag­giun­to, la nostra pre­sen­za nel mer­ca­to USA è ancora più im­por­tan­te per rap­pre­sen­ta­re al me­glio l'in­te­res­se del­la no­stra in­du­stria. Il ruolo degli Sta­ti Uni­ti di­ven­te­rà sem­pre più rilevante ­rispet­to alle sfi­de di com­pe­ti­ti­vi­tà che ab­bia­mo di fron­te, an­che per l'In­fla­tion Re­duc­tion Act che por­te­rà mol­te im­pre­se a guar­da­re con ancora più in­te­res­se il mer­ca­to ame­ri­ca­no" - ha sottolineato Bonomi. A Wa­shing­ton la delegazione di Confindustria - composta dai Vice Pre­si­den­ti Bar­ba­ra Bel­tra­me Gia­co­mel­lo, Ka­tia Da Ros, Al­ber­to Ma­ren­ghi, Fran­ce­sco De San­tis, Gio­van­ni Ba­ro­ni, Vito Gras­si - ha anche avu­to una se­rie di in­con­tri con le più importanti istituzioni economiche statunitensi. BONOMI: INTERVENIRE SUI REDDITI DELLE FAMIGLIE E DETASSARE LE AZIENDE CHE REINVESTONO GLI UTILI “È necessario intervenire sui redditi delle famiglie, specialmente a basso reddito” e “stimolare gli investimenti privati con un grande piano che ho chiamato Industria 5.0, o Transizione 5.0, perché dobbiamo agganciare le transizioni digitale, ambientale, energetica". Il Presidente Carlo Bonomi, in un’intervista a Repubblica e alla Stampa da Washington, in occasione nell’inaugurazione della mostra su Leonardo e della nuova sede di Confindustria, ha lanciato alcune proposte per alleggerire la pressione fiscale: tassare al 15% le imprese che mantengono gli utili in azienda e agire sul taglio del cuneo fiscale. Bonomi ha anche commentato l’abolizione dell'abuso d'ufficio: “quel che consente di semplificare va bene, ma non significa dare spazio a eventuali situazioni grigie". WASHINGTON, BONOMI AL CEREMONIAL FIRST PITCH ALLO STADIO DEL BASEBALL Il pre­si­den­te Car­lo Bo­no­mi, in­dos­san­do la ma­glia del­la squa­dra dei Na­tio­nals di Wa­shing­ton Dc, ha fat­to il pri­mo lan­cio del­la par­ti­ta con­tro i St. Louis Car­di­nals al Na­tio­nals Park ba­se­ball sta­dium di Wa­shing­ton Dc. L'in­vi­to a scen­de­re in cam­po per il 'ce­re­mo­nial fir­st pit­ch', tra­di­zio­ne del ba­se­ball ne­gli Sta­ti Uni­ti in cui un ospi­te d'o­no­re lan­cia la pal­la di ini­zio del­la par­ti­ta, è l'o­mag­gio che la Cit­tà di Wa­shing­ton ha of­fer­to al lea­der de­gli in­du­stria­li. Un ben­ve­nu­to alla de­le­ga­zio­ne di Con­fin­du­stria giunta nella capitale statunitense per l'e­spo­si­zio­ne del­le 12 ta­vo­le ori­gi­na­li del Co­di­ce Atlan­ti­co di Leo­nar­do da Vin­ci, cornice d’eccellenza del pro­get­to "Con­fin­du­stria nel mon­do", che ha visto l'a­per­tu­ra di una sede a Wa­shing­ton, dopo quelle di Kiev e Sin­ga­po­re. Sul ma­xi­scher­mo del­lo sta­dio è ap­par­sa ad ini­zio del­la par­ti­ta l'a­qui­la del logo di Con­fin­du­stria, poi l'an­nun­cio del­l'e­spo­si­zio­ne "Ima­gi­ning the fu­tu­re. Leo­nar­do da Vin­ci: in the mind of an Ita­lian ge­nius". DI STEFANO: INDUSTRIA 5.0, COMPETITIVITA' IN GIOCO. SERVE UNA POLITICA INDUSTRIALE A LIVELLO NAZIONALE ED EUROPEO In­du­stria 5.0 non è uno slo­gan: è la sin­te­si per in­di­ca­re la ri­vo­lu­zio­ne che ab­bia­mo da­van­ti e che di fat­to si è già av­via­ta. Tec­no­lo­gie in­no­va­ti­ve, in­tel­li­gen­za ar­ti­fi­cia­le, nuo­vi set­to­ri, com­pe­ten­ze da for­ma­re: è in gio­co la com­pe­ti­ti­vi­tà del pae­se, con le im­pre­se e i gio­va­ni pro­ta­go­ni­sti del cam­bia­men­to. Ser­ve una po­li­ti­ca in­du­stria­le, ita­lia­na ed eu­ro­pea, che met­ta al cen­tro l’im­pre­sa e sti­mo­li gli in­ve­sti­men­ti. Ed è pro­prio que­sto, ri­por­ta­re l’at­ten­zio­ne sul­la no­stra in­du­stria, su cui vo­glia­mo ri­chia­ma­re l’attenzione della po­li­ti­ca e delle isti­tu­zio­ni che ab­bia­mo invitato a Rapallo”. Così Ric­car­do Di Ste­fa­no, pre­si­den­te dei Gio­va­ni im­pren­di­to­ri di Con­fin­du­stria, in un’intervista al Sole24Ore. “Le im­pre­se, du­ran­te le cri­si del pas­sa­to – ha af­fer­ma­to - han­no di­mo­stra­to di aver uti­liz­za­to in modo ef­fi­ca­ce gli stru­men­ti a di­spo­si­zio­ne, da In­du­stria 4.0, ai cre­di­ti di im­po­sta. An­che oggi sa­preb­be­ro met­te­re a ter­ra le ri­sor­se del Pnrr in modo ra­pi­do ed ef­fi­ca­ce, in­ve­sten­do, raf­for­zan­do­si, con ef­fet­ti po­si­ti­vi sul pil”. Tut­ta­via, “il Pnrr sen­za le ri­for­me è in­com­ple­to. E di ri­for­me non si par­la pra­ti­ca­men­te più. Le ri­for­me strut­tu­ra­li van­no fat­te, per ren­de­re il pae­se più ef­fi­cien­te, au­men­ta­re gli spa­zi di con­cor­ren­za. Così come è ne­ces­sa­rio af­fron­ta­re il tema dei sa­la­ri e del­la pro­dut­ti­vi­tà: nel­l’im­me­dia­to oc­cor­re un ta­glio al cu­neo fi­sca­le. L’an­no scor­so, pro­prio qui a Ra­pal­lo, tut­ti i par­ti­ti si era­no det­ti d’ac­cor­do. Ades­so au­spi­chia­mo che questo intervento sia reso strut­tu­ra­le e che l’im­pe­gno an­nun­cia­to del go­ver­no in que­sta direzione si tra­du­ca in fat­ti”. Sul tema ge­ne­ra­zio­na­le Di Ste­fa­no ha ri­cor­da­to che i gio­va­ni sono in­no­va­to­ri na­tu­ra­li: “sa­re­mo i pro­ta­go­ni­sti di que­ste tra­sfor­ma­zio­ni. Per farlo, bi­so­gna ga­ran­ti­re una for­ma­zio­ne ade­gua­ta, sti­mo­la­re le start up, crea­re col­le­ga­men­ti con chi la­vo­ra al­l’e­ste­ro af­fin­ché non venga disperso il rap­por­to con il pae­se. Non si fa ab­ba­stan­za sul­la for­ma­zio­ne e an­che que­sta è una no­stra bat­ta­glia, su cui ci stia­mo im­pe­gnan­do e con­ti­nue­re­mo a far­lo”. AUDIZIONE DL ALLUVIONI, ORSINI: BENE DL MA EVITARE STALLO. INDIFFERIBILI INDENNIZZI A IMPRESE, URGENTE SCELTA COMMISSARIO "È in­dif­fe­ri­bi­le la de­fi­ni­zio­ne di come e quan­do sa­ran­no di­spo­ni­bi­li gli in­den­niz­zi alle im­pre­se al­lu­vio­na­te per i dan­ni su­bi­ti ed è al­tret­tan­to ur­gen­te che il Go­ver­no pro­ce­da alla no­mi­na di un com­mis­sa­rio per coor­di­na­re e at­tua­re gli in­ter­ven­ti di ri­sto­ro e ri­co­stru­zio­ne” così il Vice Pre­si­den­te di Con­fin­du­stria Ema­nue­le Or­si­ni in­ter­ve­nu­to in Com­mis­sio­ne Am­bien­te del­la Ca­me­ra per l'au­di­zio­ne sul DL Al­lu­vio­ni, as­sie­me al pre­si­den­te di Con­fin­du­stria Ro­ma­gna, Ro­ber­to Boz­zi. Or­si­ni ha ma­ni­fe­sta­to ap­prez­za­men­to "per la rea­zio­ne im­me­dia­ta del Go­ver­no nel­la fase ini­zia­le del­l'e­mer­gen­za, che ha con­sen­ti­to di de­fi­ni­re un qua­dro di mi­su­re coe­ren­ti con le ne­ces­si­tà im­pel­len­ti dei pri­mi, dram­ma­ti­ci gior­ni". In par­ti­co­la­re per "le di­spo­si­zio­ni in tema di so­spen­sio­ni e pro­ro­ghe dei ter­mi­ni dei ver­sa­men­ti e de­gli adem­pi­men­ti tri­bu­ta­ri e con­tri­bu­ti­vi, cui, però, do­vran­no af­fian­car­si gli op­por­tu­ni chia­ri­men­ti da par­te del­l'A­gen­zia del­le En­tra­te". Da una pri­ma ri­le­va­zio­ne di Con­fin­du­stria Emi­lia-Ro­ma­gna "solo su un cam­pio­ne di 182 im­pre­se, emer­ge una sti­ma dei dan­ni di­ret­ti e in­di­ret­ti per un am­mon­ta­re di cir­ca 190 mln di euro. Or­si­ni ha an­che espres­so "pre­oc­cu­pa­zio­ne per l'at­tua­le fase del­la ri­par­ten­za” au­spi­can­do che "non si de­ter­mi­ni una si­tua­zio­ne di stal­lo. Ser­vo­no al­cu­ni cor­ret­ti­vi di vi­ta­le im­por­tan­za per le im­pre­se, tra que­sti la ne­ces­si­tà di po­ter ra­teiz­za­re im­po­ste e con­tri­bu­ti che il DL ha dif­fe­ri­to a no­vem­bre, in uni­ca so­lu­zio­ne. Inol­tre, è "es­sen­zia­le al­lun­ga­re, dal 30 giu­gno al 31 di­cem­bre 2023, la so­spen­sio­ne del pa­ga­men­to del­le rate di mu­tui e fi­nan­zia­men­ti". Po­si­ti­va è an­che la va­lu­ta­zio­ne del­l'in­ter­ven­to del Fon­do di Ga­ran­zia per le Pmi, ri­te­nu­to "una leva es­sen­zia­le per le im­pre­se”. Necessario ed economicamente sostenibile, secondo Orsini, anche un allungamento del periodo di cassa integrazione, dalle attuali 15 giornate a 30, per i dipendenti privati impossibilitati in tutto o in parte a recarsi al lavoro.

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